mercoledì 2 luglio 2025

Aumento della povertà e mancanza di una politica per la casa

 Una delle  novità di questo inizio 2025 riguarda l’aumento della povertà nel nord Italia dove sono stimate circa un milione di famiglie in povertà assoluta, cioè, famiglie che non hanno i mezzi per garantirsi i beni e i servizi essenziali minimamente accettabili (Caritas, Rapporto su povertà e esclusione sociale, novembre 2024). In sostanza le novità vengono dalla realtà del nostro paese, dal lavoro, dall’assistenza, dalla casa, che cambia le condizioni di vita dei ceti poveri. Viene stimato che il numero dei poveri assoluti al Nord (ora l’8,9 %) è incredibilmente raddoppiato in dieci anni, ed è un numero che ora si aggiunge ai poveri storici del Sud (ora il 12%).

È una situazione drammatica l’espansione della povertà italiana che non riesce ad essere frenata (Repubblica, 13.11.2024). È infatti troppo tempo che manca una politica della casa e purtroppo non ci sono indizi di un cambiamento governativo. Inoltre, il cambio del sussidio universale come il Reddito di Cittadinanza ad un più ristretto sussidio come l’Assegno di Inclusione ha eliminato diverse incongruenze ma ha certo anche peggiorato la situazione dei poveri.

L’abolizione del Reddito di Cittadinanza era un sussidio pubblico di contrasto alla povertà, che ha ridotto il numero delle famiglie assistite, si stima che sono “scomparse” 333.000 famiglie le quali potrebbero essere confluite nel numero dei poveri assoluti. Il nuovo Assegno di Inclusione prevede invece un sussidio solo se in famiglia c’è una persona disabile e se si intraprende un percorso sociale di attivazione lavorativa. Rispetto al Reddito di cittadinanza la platea dell’Assegno di inclusione è più ristretta anche se dal 2025 il sussidio è stato di poco incrementato.

Sebbene la nostra Costituzione non preveda il diritto di abitazione come diritto sociale, esso si è imposto comunque come uno strumento necessario allo sviluppo della vita familiare e individuale. Avere un indirizzo o solo un recapito anche fittizio è infatti un requisito indispensabile sia per lo Stato sia per l’individuo. Housing first! è lo slogan di un importante modello americano, ora anche in Italia, di interventi abitativi integrati ai servizi territoriali. Housing first ma anche FIO.PSD sono aggregati in Italia in diverse associazioni, riconosciute dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che si occupano di senza tetto, senza casa e di persone con seri disagi personali. In particolare, l’associazione onlus FIO.PSD ha coinvolto, con qualche risultato, tre regioni attraverso la gestione degli sfratti come in Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.

I dati dei senza casa e senza fissa dimora ammontano a circa 100.000 persone adulte e 13.000 minori. Tale censimento (Corsera, 17.11.2024, Limiteazero.net) è concentrato soprattutto in sei grandi città elencate in ordine decrescente per numero di poveri: Roma, Milano, Napoli, Torino, Foggia, Genova. Napoli è quindi la terza città d’Italia. per quantità di persone senza tetto con 6.600 persone di cui oltre la metà italiani di età superiore a 55 anni.

Tra i motivi per cui queste persone sono diventate senza fissa dimora, il dato più diffuso è la perdita del lavoro seguito dallo sfratto di casa.  La perdita del lavoro sposta la persona e la sua famiglia in una situazione che presto diventa insostenibile e che spesso diventa anche causa di sfratto che contribuisce allo sgretolamento della famiglia.  Poveri assoluti, poveri relativi, senza casa e senza tetto sono famiglie e persone che non vanno scordate dallo Stato e per le quali stornare qualche aiuto dal PNR o da altri finanziamenti sarebbe molto utile alla società

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