mercoledì 10 giugno 2015


Il quartiere della Città della Scienza, Roma[1]
concorso



Un intervento  denso e complesso , un insieme di più funzioni autonome dentro la fisionomia diversificata del contesto novecentesco  del Flaminio e adeguato al carattere delle  sue strade senza commercio.  Un nodo introverso che poco si mostra all’esterno se non per la maggiore altezza del museo delle Scienze che emerge dall’interno del lotto. In sostanza il masterplan propone un intervento calibrato sulle altezze e sulle misure dell’edilizia circostante senza omologare lo spaesamento esistente sia delle funzioni sia dei volumi che caratterizzano il luogo.  
Il progetto disegna un attraversamento pubblico che riprende quello esistente sul lato destro del museo MAXXI su via G. Reni e lo sviluppa, attraverso slarghi verdi e percorsi pedonali, all’interno del lotto fino al viale Vignola. Viene recuperato a fini museali uno solo dei tre capannoni ottocenteschi  esistenti, per mantenere sia il disegno del profilo storico di Via G. Reni sia per lasciare traccia  della laboriosità stratificata  del luogo.
Il museo della Scienza (27.000 mq.) è stato previsto al centro del lotto e concepito come uno spazio avvolgente a dimensione variabile che sale a spirale intorno a vuoti centrali fino all’altezza di  quattro piani.  Il nuovo volume si collega a terra al capannone esistente che viene recuperato come spazio museale.
L’accesso al pubblico avviene dallo spazio centrale del lotto, lasciato libero e aperto su via G. Reni, mentre ingressi di servizio e accessi carrabili al parcheggio interrato sono previsti lungo la stessa strada, e quelli pedonali sono su via Vignola.  
Le residenze private (29.000 mq) sono state progettate in forma di corte aperta verso l’interno del lotto ed  offrono  su via G. Reni un piano terra commerciale,  mentre nei corpi laterali,  un alternarsi di volumi serve  eventuali esigenze del museo, degli abitanti e  del commercio. La corte residenziale è di considerevoli dimensioni (55x105 m.), un grande spazio di svago e riposo dove, oltre al verde, è prevista una grande vasca d’acqua. I corpi di fabbrica est-ovest sono previsti a doppio spessore, mentre i corpi nord-sud sono a spessore semplice. Una coppia di lunghi volumi residenziali a quattro piani attraversa tutto il lotto, e ingloba nel suo terminale su viale Vignola, piegato ad angolo sulla giacitura del viale, una struttura ricettiva (5000 mq) su tre piani ed  una commerciale al piano terra. 
Della coppia di edifici, quello più esterno al lotto, posto sul confine ovest,  è destinato a residenza sociale (6000 mq), mentre quello interno, verso il museo, è destinato a residenze civili.

[1] Proposta di masterplan per il  Concorso internazionale,  “ Progetto Flaminio, il quartiere della città della scienza”, Roma, 2014, con Archincons  srl;