lunedì 7 ottobre 2024

 

Il governo continua a sottovalutare i temi sociali impegnato come è da altre e più decisive questioni generali che interessano il paese. Ma trascurando i temi sociali si trascurano tra l’altro i ceti poveri e i ceti medio bassi che arrancano nella vita quotidiana. È come se le difficoltà della parte disagiata della popolazione non trovassero mai una speranza di soluzione, un futuro possibile, aperto e positivo. Per la verità il senso del futuro sta cambiando significato e inoltre sta cambiando anche l’interpretazione degli  eventi storici: come se  storia e futuro fossero  diventati temi difficili da pensare o da ripensare.

In particolare, il futuro è diventato un tempo difficile da immaginare e ancor di più da credere. Sostiene lo storico Francesco Benigno (Repubblica, 3.9.2024) che il futuro  è come se si fosse eclissato, infatti compare molto poco nei  discorsi sull’oggi.  Il futuro è diventato sempre più imprevedibile ed inoltre è ammantato   da un’aura catastrofica. L’imprevedibilità del futuro si lega anche, come sostiene Wim Venders,  ad una perdita di senso della storia (Torre di Babele, intervista TV di C. Augias, 16.9.2024). La storia viene considerata come se non avesse un  valore scientifico , come se non fosse  una scienza ma fosse diventata semplicemente una interpretazione possibile basata su criteri identitari, una riflessione spesso interessata che i governi di destra si incaricano di propagandare .  Ma è proprio lo sbriciolamento della storia, la mancanza di un racconto  condiviso che ci impedisce di avere una visione di futuro non negativa ma gioiosa che ci spinga ad andare avanti.  Per molti settori sociali il futuro è ancora considerato un immaginare  miglioramenti  possibili,  un pensare  cambiamenti speranzosi delle proprie condizioni di vita attuali. Ritenere il futuro in crisi significa essere costretti a guardare indietro, a rivalutare solo il passato che abbiamo avuto. Un passato che si presenta diverso, come un periodo ripensato e   forse accomodato alle esigenze attuali, come un passato privo di critica. 

 Il futuro è stato il luogo abitato dalle persone disagiate, un luogo animato da possibili cambiamenti  e praticato dalla sinistra politica, mentre la destra politica  ha  riguardato e anche rivalutato  il passato. È proprio da questo cambiamento di sentimenti che vengono rivalutati i beni privati e trascurati i beni pubblici come se non avesse più senso una visione progressiva del mondo.

Lasciando da parte futuro e storia e ritornando al tema sociale emerge con evidenza un aumento della divaricazione delle disuguaglianze che priva le classi lavoratrici e i ceti medio bassi dell’accesso a quei diritti basilari come  case, scuole e  ospedali che sono la base dei diritti di libertà della popolazione e per i quali aumenta   la voglia di riappropriazione ( V. Spini, Repubblica , 29.8.2024). La nostra costituzione ha messo al centro del suo scritto la persona e alla considerazione della persona deve essere legata la capacità di assicurare  il godimento dei diritti di libertà. Purtroppo oggi le diseguaglianze sono per molti aspetti insostenibili e bloccano qualsiasi pensiero sull’avvenire.

Sergio Stenri

Repubblica 25 sett. 2024