Che l’attenzione sulle trasformazioni attuali sia tutta concentrata sul Centro storico e sulla scelta su cosa restaurare ed entro quanto tempo mi pare giusto data l’importanza culturale che esso ha per la nostra città, ma questo interesse non deve far dimenticare un'altra simile questione. Il Forum mondiale delle culture 2013 ha infatti due gambe: il Centro storico e la Mostra d’Oltremare, e in questa altra parte di Napoli i restauri hanno uguale urgenza e direi uguale importanza di quelli nel centro storico.
L’obiettivo dichiarato della politica Comunale e Regionale è approntare un pacchetto congruente di opere, non solo di restauro, che presentino al meglio la città al Forum 2013, e che nel contempo rappresentino un significativo contributo allo sviluppo economico di Napoli attraverso la valorizzazione dei valori urbani e paesistici che questa città possiede. Il troppo tempo trascorso fino ad oggi mette in seria difficoltà il raggiungimento di tali obiettivi pratici entro una data cosi vicina (mancano 600 giorni al Forum) rimandando i risultati a tempi che appare difficile anche contenere entro il 2015 ( scadenza finanziamenti Bruxelles). Nessun esempio europeo ci è stato di aiuto. Marsiglia, capitale europea della cultura 2013 ha uno stesso processo in corso e, dopo molte polemiche, i lavori urbani previsti e concentrati sul porto vecchio e sul lungomare sono in fase avanzata.
Da noi la politica ha rimandato decisioni ma ora l’urgenza dovrebbe far superare rapidamente ogni ostacolo per avviare un piano di restauri di edifici e ambienti che andrebbe con onestà valutato per quello che può dare al 2013 e al 2015. Si tratta comunque di evitare l’avvio di stralci funzionali di progetti disegnati che di solito, alle date previste degli stralci, non hanno quasi mai realizzato una funzionalità pubblica dignitosamente utilizzabile La pratica degli stralci ha reso grave danno al paese con costruzioni incomplete per svariati anni che peggiorarono e peggiorano il contesto e il paesaggio.
Su questo giornale ( 31.7. 2011) un articolo di Aldo Aveta ha giustamente messo l’accento sulla necessità di procedere con cautela e con sapienza nella redazione dei progetti di restauro per perseguire la qualità come unica condizione di successo delle iniziative e delle realizzazioni. Estenderei questa necessità anche ai restauri alla Mostra d’Oltremare sia in corso sia in relazione al suo uso quale sito del Forum. Una commissione comunale istituita dall’assessore Belfiore elaborò allora ( marzo 2011) delle indicazioni operative condivise dalla Regione ma oggi nulla si sa delle scelte fatte .
Sulla Mostra valgono poi le stesse considerazioni che si fanno per il Centro storico, anzi alla Mostra va riservata se possibile un’attenzione uguale e diversa perché sono previsti interventi non solo di restauro ma anche di riqualificazione e ristrutturazione che, per loro natura, alterano l’equilibrio architettonico e ambientale di questo parco culturale del Novecento che ambisce giustamente ad essere inserito nei siti Unesco.
Tempo addietro ebbi modo di fare, su questo giornale ( 11.9.010) alcune osservazioni circa i restauri e le ristrutturazioni in corso alla Mostra, indicando i rischi di una progettazione e realizzazione che non approfondisce abbastanza il rapporto tra necessità attuali e ed edifici originali. Interpretando il restauro del moderno come pratica poco scientifica e poco vincolata all’originale. Fui rassicurato dal presidente dott. Morra sulle ottime intenzioni circa i restauri in corso con la supervisione della Soprintendenza; ma oggi con il finanziamento di 40 milioni di euro per il Forum c’è bisogno innanzitutto di sapere quali programmi sono stati approvati da Comune e Regione e quali messi in cantiere nell’area occidentale.
Per noi il moderno a Napoli non è solo villa Oro di Cosenza ma anche la Mostra il cui peso urbano è di gran lunga maggiore.
Anche qui spezzettare interventi sarebbe molto dannoso. Cosa si potrà fare in 600 giorni della Torre delle Nazioni alla Mostra o dell’Ospedale della Pace sul decumano non è facile da predire. Ci auguriamo presto che si voglia ampliare la partecipazione a questo evento mondiale rendendo noti i programmi e i progetti che ci riguardano come cittadini.
(Repubblica Napoli 3.8.2011)